libro la collezionista di anime kylie lee baker

La collezionista di anime: guida per i genitori

  • Titolo: La collezionista di anime (La collezionista di anime Libro 1)
  • Autore: Kylie Lee Baker
  • Genere: Dark, Fantasy
  • Classificazione Foru.blog: Moderato

Di cosa parla

Ren Scarborough, metà mietitrice britannica e metà shinigami giapponese, è cresciuta a Londra, dove per secoli ha raccolto anime. I mietitori la detestano: non abbastanza mietitrice e fin troppo shinigami, anche se nessuno di loro – forse nemmeno Ren – sa davvero cosa significhi vivere tra due mondi.

Quando i suoi poteri shinigami diventano incontrollabili, Ren fugge da Londra verso il Giappone, in cerca dell’accoglienza che i mietitori inglesi le hanno sempre negato. Al suo fianco c’è solo Neven, il fratello minore che l’ha protetta e sostenuta per secoli. Insieme scendono negli inferi giapponesi, dove la dea della Morte, Izanami, le offre un’opportunità: diventare ufficialmente una shinigami, a patto di meritarsi il titolo.

Per dimostrare il suo valore, le viene affidato un compito impossibile: catturare ed eliminare tre yokai fuorilegge, spiriti così potenti da sfidare l’ordine stesso della morte. Ren accetta. Con il dolce Neven al suo fianco e Hiro, uno shinigami emarginato appena incontrato, inizia la caccia.

Il romanzo La collezionista di anime di Kylie Lee Baker è il primo volume di una duologia dark fantasy ambientata nel Giappone di fine Ottocento. Segue le vicende di Ren, una ragazza divisa tra due mondi – quello dei mietitori d’anime inglesi e quello degli shinigami giapponesi – che è disposta a tutto pur di trovare il suo posto e smettere di sentirsi una “straniera”. La storia si conclude nel secondo volume, L’imperatrice delle anime.

Guida per i genitori

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La collezionista di anime rientra nella nostra categoria moderato, al limite con l’alto per via della violenza. Consulta il nostro sistema di catalogazione per saperne di più.

Il linguaggio nel testo è moderato: qualche “stup*” e “scio*”, un paio di usi di “putt*” e un “bast*” nel senso del termine.

Le scene di intimità si limitano ad un bacio passionale, descritto con tono moderato e non volgare, e un successivo momento di tensione romantica descritto in poco più di un paio di righe: i due si stringono (fino a spezzarsi le ossa – sono creature che possono guarire quasi all’istante da ogni danno) e il capitolo si chiude senza che venga descritto o suggerito altro. I due si risvegliano insieme nella scena successiva. Nulla di volgare o esplicito.

Discorso diverso per le scene di paura e violenza. Questo libro affronta in modo metodico e cupo il tema della paura e della violenza all’interno di una storia di dark fantasy. La protagonista, Ren Scarborough, è una mietitrice di anime da secoli: per lei strappare un’anima è letteralmente un gesto quotidiano. Inoltre, per affrontare le prove necessarie per diventare una shinigami ufficiale, Ren deve uccidere tre yokai (una di queste è una bambina-volpe mutaforma): le scene di caccia e combattimento sono descritte in modo cupo e talvolta grafico, enfatizzando la gravità delle azioni e le conseguenze morali delle scelte dei personaggi.

Il tono è intenzionalmente intenso, oscuro e drammatico, con una forte tensione narrativa che mette in primo piano temi quali potere, responsabilità ed equilibrio tra vita e morte. I personaggi principali – Ren, Hiro e altri all’interno del racconto – non agiscono secondo i principi convenzionali di “bene” o “male”; la narrazione esplora sfaccettature morali complesse, dove i confini tra giustizia, necessità e sopravvivenza si sfumano.

Tra le scene di paura e violenza è importante tenere conto anche del bullismo subito da Ren: a Londra non è considerata una mietitrice né dagli altri mietitori né dal padre stesso, e per questo la ragazza vive come un’emarginata costantemente screditata e derisa. All’inizio del libro Ren subisce episodi di bullismo estremi: viene picchiata e derisa, insultata e minacciata, le vengono tagliati i capelli e poi viene minacciata con una forbice pericolosamente vicino all’occhio. Esasperata dal peso di queste esperienze, Ren arriva a pensare che sarebbe meglio se le bulle la uccidessero: una manifestazione della sua disperazione e della gravità del trauma, non un invito letterale all’azione.

Una nota importante: gli shinigami, i mietitori ed alcune creature in cui ti imbatterai nel racconto possono guarire praticamente subito dalle ferite (i mietitori addirittura non possono morire se non per mano di esseri superiori). Questo significa che la violenza nel libro non è guidata dai limiti fisici e talvolta si manifesta come autolesionismo (es. darsi fuoco per uccidere un nemico).

In definitiva, si tratta di una lettura consigliata a chi cerca un dark fantasy privo di filtri, pronto ad esplorare conflitti interiori, dilemmi etici e scenari sovrannaturali senza indulgere in facili rassicurazioni morali.

Il riferimento a fumo, alcol e droga è marginale: si fa riferimento al fatto che Ren studi e collezioni fiori velenosi. Un alcolico per una cerimonia.

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Da sapere

  • Romanticismo e nudità: un bacio passionale (non è eccessivamente descritto e comunque rimane non volgare) e circa una paio di baci senza descrizioni. Baci sulla fronte, abbracci e tenersi per mano. Una breve scena di avvicinamento intimo dove i protagonisti si stringono e poi la scena sfuma (si risvegliano a letto insieme). Ren, per superare una prova, deve togliersi i vestiti e porgerli ad una donna (lo fa, ma non ci sono descrizioni di nudità). Un personaggio che si fa il bagno nell’oceano (nessuna descrizione, se non che Ren riesce a vedergli parte della schiena).
  • Violenza e scene spaventose: molte scene spaventose e inquietanti, con uccisioni, spesso brutali (decapitare, sgozzare, trafiggere con lama, ecc.), che avvengono per mano dei personaggi centrali. Mostri, divinità e entità pericolose. Menzione a diverse persone morte nel passato o uccise perché diverse (tra cui due bambini nati “senza ossa”). Leggende sinistre. Tradimenti. Bullismo (deridere per la “diversità”, picchiare, insultare e minacciare). Un padre che disprezza i suoi figli. Molto sangue. Raccogliere anime, mangiare cuori. Una bambina viene colpita con due frecce, una in testa e una al petto, guarisce subito. Un personaggio si da fuoco per uccidere un nemico. Uccisione di un animale domestico.
  • Linguaggio: qualche espressione moderata e un paio di insulti (la protagonista viene definita “una poco di buono” per via delle sue origini giapponesi).
  • Alcol, droga e fumo: Ren studia e colleziona fiori velenosi (fatto accennato all’inizio del libro e poi non più). Un alcolico per una cerimonia (Ren non vuole berlo; viene costretta con la forza – alla fine non lo beve).

Età consigliata

La collezionista di anime è una lettura rivolta principalmente a un pubblico young adult in cerca di un dark fantasy degno di tale nome. Età consigliata: a partire dai 14 anni.

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